In molti Paesi del mondo, in Europa ma in particolare in Asia, usare la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning - l’apprendimento della lingua attraverso i contenuti) nell’insegnamento dell’educazione fisica è, nelle scuole, materia curricolare.
La nostra ormai decennale esperienza maturata nei camps (con oltre 2.300 partecipanti), nei centri sportivi, nelle parrocchie, nelle scuole (con oltre 12.000 bambini e ragazzi che hanno partecipato) ci ha portato a maturare un’esperienza notevole in questo specifico campo.
Il fatto che i bambini si muovano e si divertono li porta naturalmente a rompere quelle barriere che spesso li portano a vergognarsi di parlare, per paura di sbagliare o per timidezza. E’ inoltre dimostrato che, se si divertono, i bambini – come tutti noi – imparano meglio e più velocemente.
La nostra esperienza ci ha mostrato anche che i soggetti con problemi psico-motori (DSA, ADHD, etc) sorprendentemente, proprio probabilmente perché si divertono, quasi sempre si “sbloccano”, sia a livello linguistico che motorio.
Ogni lezione ha un tema, ad es., il presentarsi, i colori, le parti del corpo, etc. Viene presentato e fatto ripetere un vocabolario, dopodichè i ragazzi dovranno parlare tra di loro in inglese prima di svolgere un gesto tecnico (es. andare a canestro). Sia il programma d'inglese che quello motorio e tecnico viene condiviso con i docenti dell'Istituto/camp, in modo da procedere di pari passo con lo sviluppo dei programmi didattici.
Con i bambini più piccoli (materna/1 elementare) lavoriamo maggiormente sulla motricità, man mano che si sale di età inseriamo il pallone da minibasket (fino alla V elementare) e poi da basket (scuola media), non disdegnando l’uso di altri palloni (calcio, volley, etc) e attrezzi.
Queste metodologie le utilizziamo sia nelle attività estive in inglese, sia, durante l’anno scolastico, nelle scuole – come progetto-scuola o altro, dove abbiamo avuto fino a 60 classi coinvolte (in plessi diversi) nello stesso anno scolastico.